A partire dai quarant'anni si manifestano alcune modificazioni fisiologiche progressive,
universali, che sovente possono costituire la base potenziale di disturbi psico-affettivi
e sessuali sia a livello individuale sia nella relazione di coppia. L'età intermedia
della vita compresa fra la giovinezza e la senilità se ne sta troppo spesso in
disparte, trascurata dai mass media, oggetto poco appetibile di indagini scientifiche
e culturali, scarsamente approfondita nei suoi aspetti psicologici, sociologici,
affettivi che pure meriterebbero maggiore interesse. Come se l'apice fosse già
stato raggiunto, come se tutto fosse già stato dato, come se il tempo dell'amore
fosse già trascorso.
Eppure proprio l'amore, a quell'età, riserva insospettate sorprese. Ricerche
e studi confermano che nel periodo che precede e contorna la menopausa, in seguito
alla diminuzione di estrogeni, nella donna avvengono dei mutamenti endocrini che
causano un aumento della libido. Le tensioni che si sprigionano nella donna nella
fase intorno alla menopausa e che la portano a stati di irritabilità, depressione,
tristezza, malinconia, nascondono spesso, in realtà, il bisogno fisiologico, naturale
di un rapporto psicoaffettivo e sessuale più intenso, frequente, appagante, di
cui ella stessa è all'oscuro e di cui risulta sovente inconsapevole. Nell'uomo
si verifica un altro processo "a rischio": a partire dai quarant'anni l'intensità
del piacere erotico legato all'orgasmo tende a diminuire, mentre aumenta il periodo
refrattario tra un rapporto e l'altro; inoltre il processo erettivo è oggetto
di maggiore vulnerabilità. Tutto ciò, è stato da poco appurato, viene causato
da una diminuzione di testosterone e di ormone della crescita. Negli Stati Uniti
si sta addirittura avviando una terapia ormonale sostitutiva per l'uomo. Ma la
scarsa diffusione di queste conoscenze provoca spesso l'insorgere nel maschio
di problemi psicologici legati ad un'apparente diminuzione della sua virilità
che a volte lo inducono ad abbandonare la moglie o compagna per una partner più
giovane nell' illusione di trovare ciò che egli teme di aver perduto per sempre,
ma che, in realtà, si sta solo trasformando.
L'uomo dovrebbe invece di vivere la propria affettività e sessualità con una
donna culturalmente ed emotivamente più vicina a lui e per far questo deve diventare
consapevole dei mutamenti fisiologici che intervengono nel suo corpo. Questo potrà
permettergli di elaborare nuovi processi mentali, di riscoprire la tenerezza,
di riprendere contatto con le pratiche erotiche, amorose, scoperte e talvolta
dimenticate, trascurate, dell'adolescenza: il petting.
Le conoscenze che si stanno affacciando in campo psicologico, medico
e sessuologico, non dobbiamo dimenticarlo, cozzano contro lo stereotipo, particolarmente
diffuso in quest'ultimo periodo, della donna-bambina, apparente ambito oggetto
di desiderio sessuale per l'uomo maturo. In realtà questo si rifà agli antichi
bisogni di una cultura contadina che, bisognosa di braccia, valorizzava la donna
nel suo unico ruolo di grande riproduttrice e quindi, necessariamente, nella sua
età fertile.
L'attuale cultura metropolitana, necessita e dà maggiore importanza all'intesa
emotiva, psicologica e culturale reciproca dei partner, enfatizza un'affinità
più profonda, che si nutre anche di esperienze condivise nell'età giovanile, di
visioni della vita frutto della elaborazione operata dal trascorrere degli anni.
La vita psico-affettiva e sessuale a quarant'anni inizia ad assumere il fascino
e la magia della scoperta reciproca, nelle proprie debolezze e libertà e lo stereotipo
"agricolo" è, diciamocelo pure, ormai un pochino superato.